Prende il via una nuova iniziativa, voluta dall’Avis Regionale Sardegna, con l’obiettivo di rafforzare il legame tra la stessa associazione di volontariato, le Forze Armate e le Forze dell’Ordine
Se n’è parlato questa mattina nella sede dell’Avis provinciale di via Talete, a Cagliari, alla presenza dei rappresentanti di Carabinieri, Polizia di Stato, Guardia di Finanza, Vigili del Fuoco, Esercito, Marina Militare e Capitaneria di Porto, ANCI e Assessorato alla Sanità e Comune di Cagliari.
” Momenti di democrazia associativa come questo sono molto importanti “, ha commentato subito il Presidente dell’Avis regionale , che ha ringraziato tutti i presenti. ” E’ necessario il contributo di tutti alla donazione, al fine di ridurre la dipendenza dalle altre regioni e aiutare così gli amici talassemici in particolar modo “.
Avis Sardegna conta circa 40mila iscritti, in 8 distretti e 140 sedi. ” La società è determinante – spiega il Presidente – l’80% dei globuli rossi dell’Isola viene dalle donazioni. Avis nell’ultimo anno ha visto una crescita del 3% grazie all’attività associativa. Ma l’estate si avvicina – ricorda – ei mesi estivi sono difficili. Dobbiamo cercare di superare questo periodo e per farlo servire la collaborazione di tutti “.
In tutta la Sardegna sono 84mila le unità di sangue raccolte, ma l’Isola vede una grande presenza di pazienti talassemici, che richiedono trasfusioni costanti e al momento c’è ancora una parte di sacche, circa 25mila, che mancano all’appello del fabbisogno nostrano e che vengono aggiunte da Piemonte, Lombardia e Veneto.
“Il sangue salva le vite e lancio qui un appello, anche ai giovani, affinché si avvicinino al mondo della donazione e magari diventino donatori periodici“, conclude il Presidente dell’Avis Sardegna.
Il direttore sanitario dell’Avis regionale, Mariano Argiolas, ha sottolineato come in Italia ora ci siano 2mila pazienti che aspettano una trasfusione, perché devono essere operati o perché talassemici.
Un’associazione emerita come l’Avis ha pochi eguali nel nostro paese – ha commentato il Questore di Cagliari Paolo Rossi, presente all’evento – salvano vite tutti i giorni. Il 12 aprile 2023 cade il giorno del 171° anniversario della Polizia di Stato e in molte città verrà stretto pubblicamente questo accordo con l’Avis. Per l’occasione saranno presenti, anche a Cagliari, dei presidi mobili al fine di incentivare le donazioni: si tratta di un proselitismo importante per raccogliere nuove partecipazioni alla solidarietà di sangue“.
“L’Esercito collabora da molto tempo ormai con l’Avis – afferma il Generale di Brigata Stefano Scanu, Comandante del Comando Militare Esercito Sardegna – noi siamo al servizio dei cittadini e abbiamo già programmi in atto programmi di donazioni periodiche. Aprile e maggio però saranno mesi dedicati a un’importante esercitazione e in tale occasione ci impegneremo a fissare momenti dedicati alle donazioni“.
“Io sono un donatore, mi rendo conto dell’esigenza di chi ne ha bisogno. Oggi sono qui per lanciare un messaggio di supporto da parte dell’Arma, soprattutto in vista dell’estate“, ha commentato il Tenente colonnello dei Carabinieri Raffaele Cossu.
“Come Guardia di finanza siamo molto sensibili al tema del salvataggio di vite – sono state invece le parole del Tenente colonnello della Guardia di Finanza Antonio Accardo – noi abbiamo stipulato un protocollo d’intesa nel 2006 con Avis e organizziamo periodicamente nei Comandi provinciali raccolte di sangue, l’ultimo si è tenuto a dicembre e il prossimo sarà ad aprile“.
“Anche io sono un donatore, ma devo ammettere che quando mi avvicinai alla causa, da giovane studente, fu anche perché sensibile al richiamo delle ragazze presenti nelle postazioni mobili” è stato il simpatico commento del Capitano di fregata Sandro Calcagno del Comando Marittimo Autonomo Ovest, il dottor Nicola Mascia.
“Sono contento di essere qui, anche io sono donatore di sangue. Questa è una rappresentanza che faccio volentieri, aderiremo con piacere a qualsiasi tipo di iniziativa“. Per il Capitano di Fregata Matteo Gragnani della Capitaneria di Porto, la Sardegna è un’isola abitata da persone “con un grande cuore“.
Emiliano Deiana, presidente dell’Anci, ha colto l’occasione per ringraziare le Forze armate dell’aiuto che hanno prestato durante la pandemia, “un periodo difficile durante il quale la cittadinanza era molto spaventata e aveva bisogno di grande supporto“.
Rita Mulas, consulente dell’assessore della Sanità Carlo Doria, racconta la presenza in campo di diversi progetti, dedicati non solo alla raccolta di sangue, ma anche al risparmio, per esempio investendo sulla sicurezza stradale. “Dobbiamo essere responsabili“.
“Il Sindaco è disponibilissimo a programmare e prevedere interventi insieme a tutti voi – sottolinea Stefania Loi, consigliera comunale e presidente commissione Pari Opportunità del Comune di Cagliari – a tutti noi può servire il sangue. Oggi dico che dobbiamo donare anche per fare un atto egoistico donare, dobbiamo donare pensando che potremmo averne bisogno pure noi e lo dico per tutti coloro che magari sono reticenti a causa di paure come quella per l’ago, ecco facciamo questo atto anche per noi stessi“.
“Noi come Provincia siamo già attivi nella donazione, anche nelle nostre strutture e nel centro di addestramento di Abbasanta – spiega il Dott. Nicola Maxia, medico di riferimento della Polizia di Stato di Oristano e rappresentante del Questore di riferimento – periodicamente riceve allievi da tutta la nazione, che possono donare. I porterò cmq il messaggio nel territorio per incrementare la solidarietà degli Agenti“.
“Al Brotzu abbiamo portato ben 1200 flaconi di sangue in più, di cui circa 170 provenienti solo dalle Forze dell’Ordine, che hanno raddoppiato il loro apporto rispetto all’anno recedente – afferma il Presidente dell’Avis provinciale di Cagliari che ha ospitato l’evento – noi stiamo lavorando con medici che sono in specializzazione perché non ci sono operatori disponibili e possiamo ovviare in questo modo alla problematica grazie a una convenzione stipulata con la Regione. Siamo gli unici ad aver trovato questa soluzione, insieme all’Emilia Romagna“.